giovedì 5 febbraio 2015

BRINDISI. ALLE 17 PRESIDIO AIDAA CONTRO IL CIRCO



Alle ore 17,00 del 5 Febbraio, l’AIDAA manifesterà contro l’utilizzo degli animali nei circhi, in occasione dell’arrivo del tendone in città.
Quest’anno sono i Togni a fare tappa a Brindisi, vantandosi nei manifesti di poter mostrare alla gente i leoni bianchi, inneggiando alla loro fierezza e rarità, omettendo che si tratta di prigionieri, di vite sfruttate fin dalla loro nascita per il diletto della gente che ancora ignora la crudeltà che si cela dietro ad uno spettacolo e sottovaluta le torture inflitte agli animali nel circo.
Catene per tutta la vita, privazioni e punizioni ogniqualvolta gli animali non rispondono agli ordini per eseguire dei giochini contronatura quindi per loro del tutto incomprensibili, spostamenti continui per raggiungere delle città dove eseguono in un’oretta il loro esercizio fra urla e flash, per poi tornare alla propria triste esistenza nelle gabbie, senza mai poter assaporare la libertà e fare tutto ciò che la natura vorrebbe.
Come possono i circensi dire che gli animali sono “trattati bene, come famigliari”? Chi incatenerebbe per tutta la vita un suo parente, obbligandolo a fare delle cose contro la sua natura, costringendolo a vivere magari come un animale? Chi utilizzerebbe catene, bastoni uncinati, botte in testa, scariche elettriche, per far obbedire il proprio bambino? Non siamo abbastanza evoluti per poter definire tutto questo come VIOLENZA?
E come può la “antica tradizione del mestiere giustificare questa violenza? Nel Medioevo, il boia era una figura professionale essenziale in ogni città. Dovremmo prevedere anche noi, oggi, dei tagliatori di teste e torturatori perché è un mestiere nato nella notte dei tempi, oppure ci siamo evoluti abbastanza da rabbrividire al pensiero di tali crudeli pratiche e decidere per l’abolizione di tali figure?
Il circo senza animali, senza violenza alcuna, esiste. Esiste un circo in cui il benessere degli animali non viene in alcun modo messo in discussione e vige il più alto senso del rispetto per la vita.
E’ il circo fatto di trapezisti, mimi, giocolieri, pagliacci, contorsionisti, artisti umani che liberamente hanno scelto di vivere la dura vita del circo, fatta di allenamenti e viaggi continui. Il Cirque du Soleil ed il più moderno Cirque Eloize, solo per fare alcuni esempi di grandi circhi senza animali, che con i loro spettacoli mozzafiato suscitano nel pubblico un sano senso di stupore ed ammirazione.
Ma l’Italia sta già conoscendo questo fenomeno, infatti il nome dei fratelli Bellucci compare sulla locandina del Circus of Horrors, che proprio lo scorso mese ha, con enorme successo, terrorizzato e stupito il pubblico pugliese con i suoi artisti rigorosamente umani.
E’ un’ulteriore riprova del fatto che il cambiamento ci deve essere nell’offerta e non può essere imputabile al pubblico, che finora ha fruito di questi spettacoli perché disinformato e inconsapevole di ciò che accade dietro le quinte, o semplicemente per mancanza di una valida alternativa. Nessuna perdita di posti di lavoro, perché per ogni domatore in meno, ci sarà un acrobata in più; per ogni torturatore di animali in meno, ci sarà un attore, un ballerino, un artista in più.
A fianco dell’AIDAA, nel sit-in del 5 Febbraio , ci sarà il sindaco Mimmo Consales che già in passato ha dichiarato tutta la sua contrarietà, ma ha visto bocciare dal TAR la sua ordinanza di divieto per i circhi con animali sul territorio di Brindisi.
Siamo nel 2015 e l’Italia, specialmente le città del sud, si dimostrano ancora una volta fanalino di coda nelle battaglie di civiltà che hanno già trovato positivo riscontro in altre realtà europee. La Grecia per prima, l’Austria, il Belgio, il Regno Unito – solo per fare degli esempi a noi vicini – hanno già bandito l’utilizzo di animali selvatici nel circo.
Uniti in questa battaglia di civiltà, sindaco ed AIDAA protesteranno per rendere consapevoli i loro concittadini delle nefandezze commesse nei circhi con animali e per dimostrare che l’alternativa c’è.

Il circo sarà il benvenuto in città quando potrà offrire alla gente degli spettacoli cruelty-free, senza animali di alcun tipo, quando a stupirci e divertirci ci saranno solo artisti umani.